Post produzione, questa sconosciuta
Che cos’è la post produzione?
Ingannati da quella che è l’era dell’apparire, molti pensano che realizzare una post produzione (o “photoshoppare”, per usare un termine più comune) significhi esclusivamente correggere difetti, creare o spostare oggetti della scena, applicare scritte o effetti artistici.
In realtà è molto, molto di più.
Essa è infatti una ben distinta fase di lavorazione della foto e fa parte sicuramente del
50 % del lavoro.
Così come in pittura l’uso dei colori viene solo dopo la realizzazione dello schizzo, in fotografia la revisione della foto viene dopo la fase di scatto.
Ma in che cosa consiste?
Innanzitutto è doveroso dire che un buon fotografo scatta sempre in formato RAW; questo formato produce immagini “grezze” e ci permette di applicare le dovute modifiche in base alle nostre conoscenze e gusti personali, mentre scattando in formato JPG le foto, elaborate automaticamente dalla fotocamera, risultano pronte all’uso ma perdono definizione quando modificate.
La prima fase di lavoro è senz’altro la scelta degli scatti da elaborare.
Nel contesto della pet photography infatti, dove la parola d’ordine è “cogliere l’attimo”, solitamente si scatta con la funzione “a raffica”; questo permette di congelare le espressioni più particolari ed i momenti più insoliti, ma significa anche scattare un considerevole numero di foto, che vanno quindi selezionate e catalogate.
La seconda fase è quella della regolazione dei valori della foto; è possibile infatti aumentare o diminuire nitidezza, saturazione dei colori, luci ed ombre, contrasti, bilanciamento del bianco…
Spesso e volentieri inoltre queste regolazioni vengono applicate ad una sola parte di foto selezionata, al fine di ottenere risultati di qualità nettamente superiore, il che implica un notevole investimento di tempo (e perché no, di pazienza!).
L’ultima fase, che in base ai vari casi può essere facoltativa o indispensabile, è quella dell’elaborazione dell’immagine al fine di eliminare difetti (es. cancellare una staccionata) o migliorarne la resa e di conseguenza l’impatto emotivo, cercando di ricreare luci o sensazioni cosi come le hanno percepite i nostri occhi al momento dello scatto.
Inutile dire quindi che le infinite lavorazioni possibili sono unicamente frutto del senso artistico del fotografo ed è compito del cliente capire se dare la sua preferenza a questo tipo di interpretazione d’immagine o a chi propone pacchetti con maggior numero di scatti ma senza elaborazioni di alcun tipo.
Personalmente, provenendo dal mondo del disegno, vedo la post produzione come indispensabile e complementare alla fase di scatto, perchè è in quel momento che rivivo le emozioni che ho provato e cerco di trasmetterle tramite l’immagine.
Per questo motivo, nonostante il tempo che si impiega (da 10 a 50 minuti per una foto), proporrò nel mio listino prezzi solo ed esclusivamente scatti post prodotti.
Di seguito qualche esempio di elaborazione,
buona visione!